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  • Immagine del redattoreVanessa Tino

Il potere rigenerativo degli ambienti naturali

Aggiornamento: 14 apr 2021


Trascorrere del tempo nella natura guardando un tramonto, contemplando le montagne, sedendosi in un parco, osservando il mare o anche solo passando pochi minuti a guardare fuori dalla finestra, ci offre l'opportunità di riposare, riflettere e rigenerare le nostre risorse fisiche e mentali.

Probabilmente avete già sperimentato questo fenomeno quando, dopo una giornata particolarmente impegnativa e stressante, siete usciti a prendere una boccata d'aria fresca al parco sentendovi subito meglio. Questa esperienza comune sottolinea il prezioso ruolo degli ambienti naturali nel contribuire a sostenere e ristabilire il nostro senso di benessere. Infatti, negli ultimi decenni diversi studi hanno dimostrato che gli ambienti in cui sono presenti elementi naturali sono in grado di rigenerarci, ringiovanirci, aumentare la nostra attenzione, rafforzare il nostro sistema immunitario e mantenerci più sani.

A spiegarci questo interessante fenomeno troviamo la teoria della rigenerazione dell’attenzione (ART) e la pratica giapponese del Bagno nella foresta.


Attention Restoration Theory (ART)

La teoria della rigenerazione dell’attenzione (ART) elaborata dai Kaplan (1989), professori e psicologi alla Michigan University, spiega come l’esposizione dell’uomo ad ambienti naturali, la loro osservazione e la loro contemplazione consente alla mente di concentrarsi e di rigenerarsi in maniera significativa. Questo fenomeno è reso possibile dal fatto che gli ambienti naturali possiedono una pluralità di elementi suggestivi che permettono all’uomo di raggiungere uno stato mentale di mindfulness senza sforzo.

Questa teoria si basa sulla distinzione di due tipi di attenzione:

  • Attenzione involontaria: attenzione catturata da stimoli intrinsecamente intriganti o salienti che non richiede nessuno sforzo per essere mantenuta.

  • Attenzione volontaria: attenzione diretta in modo intenzionale verso un elemento specifico; richiede un notevole sforzo per essere mantenuta.

L'attenzione volontaria è una risorsa preziosa, soprattutto nelle nostre giornate più impegnative, dunque essere in grado di rigenerarla risulta essenziale per garantire un buon funzionamento cognitivo e per sostenere il nostro benessere.

Ma come si fa a rigenerare l'attenzione? Secondo l’ART, per rigenerare la nostra capacità di attenzione e concentrazione, bisogna stimolare l’attenzione involontaria stando a contatto con ambienti naturali. Un esempio è quello della semplice passeggiata nel bosco, il quale essendo ricco di elementi che richiamano l'attenzione involontaria (vegetazione, panorami, riflessi della luce tra gli alberi, vento tra le foglie, colori del paesaggio e animali) risulta essere efficace nell'incrementare il benessere psicologico.


Quali sono le caratteristiche che deve avere un ambiente per essere in grado di rigenerarci? Secondo l'ART, un ambiente dall’elevato potenziale rigenerativo deve possedere quattro proprietà fondamentali:

  1. Being-away: deve garantire evasione fisica o psicologica dagli aspetti consuetudinari della vita, come luoghi fisici, compiti, pensieri e preoccupazioni.

  2. Extent: deve avere sufficiente estensione spaziale o di significato tale da consentire l’esplorazione fisica o psicologica, e sufficiente coerenza tra i suoi elementi costitutivi.

  3. Fascination: deve catturare l’interesse in modo automatico e senza richiesta di sforzo mentale. In altre parole, gli ambienti rigenerativi mantengono la nostra attenzione senza che sia necessario concentrarsi o dirigerla in un alcun modo.

  4. Compatibility: deve andare incontro alle preferenze e inclinazioni dell’individuo che si muove al suo interno.


La pratica del Shinrin-yoku

Questo termine giapponese tradotto come "Bagno nella foresta" indica un particolare metodo terapeutico della medicina giapponese che consiste nell'immergersi per almeno 15 minuti in un ambiente naturale in cui sono presenti degli alberi. La terapia alla base dello shinrin-yoku prende spunto da un importante ramo della scienza medica la quale sostiene che trascorrere più tempo nella natura potrebbe avere alcuni sorprendenti benefici per la salute tra cui: rafforzamento del sistema immunitario, concentrazioni inferiori di cortisolo, diminuzione della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, diminuzione dello stress e cura della depressione. Il merito di questi benefici sarebbe da attribuire ai fitoncidi, monoterpeni del legno degli alberi, i quali, oltre a rilasciare speciali sostanze nell'aria per proteggersi dagli insetti, sembrerebbero essere benefici anche per gli esseri umani.

In Giappone, questo tipo di terapia gode di pieno riconoscimento da parte della comunità scientifica, tant'è che chi soffre di stress può farsi prescrivere dal medico di famiglia il bagno nella foresta.






Riferimenti

  • Diette, G. B., Lechtzin, N., Haponik, E., Devrotes, A., & Rubin, H. R. (2003). Distraction therapy with nature sights and sounds reduces pain during flexible bronchoscopy: A complementary approach to routine analgesia. Chest, 123, 941-948.

  • Kaplan, R., & Kaplan, S. (1989). The experience of nature: A psychological perspective. Cambridge, UK: Cambridge University Press.

  • Kaplan, R. (1993). The role of nature in the context of the workplace. Landscape and Urban Planning, 26, 193-201.

  • Kaplan, S. (1995). The restorative benefits of nature: Toward an integrative framework. Journal of Environmental Psychology, 15, 169-182.

  • Kuo, F. E., & Sullivan, W. C. (2001). Environment and crime in the inner city: Does vegetation reduce crime? Environment and Behavior, 33, 343-367.

  • Miller, A. C., Hickman, L. C., & Lemasters, G. K. (1992). A distraction technique for control of burn pain. Journal of Burn Care Rehabilitation, 13, 576-580.

  • Ottosson, J., & P. Grahn. (2005). A comparison of leisure time spent in a garden with leisure time spent indoors: On measures of restoration in residents in geriatric care. Landscape Research, 30, 23–55.

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