top of page

La ricetta dei buoni propositi

  • Immagine del redattore: Emma Zucchi
    Emma Zucchi
  • 6 gen 2021
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 14 apr 2021

Nonostante nessuno riuscisse a vederne la fine e sebbene fosse un anno bisestile, anche il 2020 è finito.

ree

E qui, ci vuole un punto e un sospiro pesante, perché è stato un anno esageratamente difficile. Cercando però il lato positivo, al 2020 va riconosciuto il merito di averci permesso di capire di quante libertà è composta la nostra quotidianità e quante cose si possono fare con queste libertà. Il 2020 è stato “tempo sospeso”, un anno appeso tra il passato e il futuro che però non profumava di presente neanche un po’; è stato l’anno delle riflessioni, dei periodi ipotetici “se potessi… andrei, farei, sarei”.

Ora, nella logica umana che adora separare, dividere ed etichettare, se l’anno è finito, ne inizia uno nuovo che necessariamente dovrà essere diverso dal precedente, nuovo capitolo quindi nuova storia. Purtroppo però, la storia non cambia, serve coraggio e immaginazione per modificare la trama: nulla cambia se non si cambia. Ma come si fa? Cosa vuol dire cambiare? E poi cambiare cosa? E come? Qui si annidano infinite domande che si perdono in un tempo indefinito e finiscono per renderci insoddisfatti perché il terreno più fertile per l’insoddisfazione è fatto di incertezza, innaffiato dall’inquietudine e riscaldato dalla pigrizia. Il primo passo da muovere per cambiare e rendere migliore questo 2021, anno di speranza e speranze, è capire dove si vuole andare: serve definire gli obiettivi, i traguardi desiderati… i famosi buoni propositi, che poi, non sono altro che le cose che ci auguriamo per noi stessi. Un obiettivo è un bisogno che si vuole soddisfare, i bisogni nascono dalle mancanze e queste dicono tanto di noi, ci suggeriscono il Senso e ci indicano i nostri sogni. Ecco perché ad ogni nuovo inizio bisognerebbe sempre scrivere i propri obiettivi, per non smarrirli e non dimenticare il motivo per cui ci si è messi a camminare.

Quale nuovo inizio migliore se non un anno iniziato con la campagna vaccinale dopo una pandemia che ha messo in ginocchio il mondo intero? Non può esistere momento migliore per ricominciare a sperare, a sognare. Quindi armiamoci della più bella penna che abbiamo e di un foglio bianco e dopo aver sperato e sognato in grande, sezioniamo i sogni e osserviamo di cosa si compongono: azioni vere e reali, solo con queste si raggiungono le cime più alte. Chiarito cosa sono e perché servono, capiamo ora come scrivere dei buoni propositi che possano davvero aiutarci a rendere migliore il nuovo anno: gli obiettivi, di qualsiasi genere, devono essere S.M.A.R.T.!


S come Specific: è necessario che i nostri buoni propositi siano concreti, definiti e ridotti ai minimi termini. Innanzitutto, puoi iniziare a chiederti “cosa è davvero importante per te? Cosa vorresti in (e non da) questo 2021? Immaginiamo che la risposta sia “vorrei laurearmi a luglio con un buon voto”, questo obiettivo, seppur concreto e chiaro, non è ridotto ai minimi termini. Per farlo è necessario scomporlo in fattori primi, ci sono delle azioni che compongono questo risultato, per esempio passare gli esami e passarli con determinati voti. Ecco, per essere realizzabile un buon proposito deve essere snocciolato, per esempio scrivendo “Voglio passare Analisi 1 entro il secondo appello della sessione estiva con un voto di almeno 26”. Chiediti poi se ciò che desideri è qualcosa di concreto, supponiamo che nel 2021 tu abbia come obiettivo quello di diventare ricco, questo non è un proposito definito perché non è un’azione che puoi compiere. Puoi, invece, fondare una startup di successo, diventare campione mondiale di scacchi oppure giocare una schedina vincente; queste sono tutte azioni che (almeno) si possono compiere, “diventare ricco” non è un’azione. Infine, affinché il tuo buon proposito sia definibile “Specific” deve essere concreto. Per esempio, ognuno dovrebbe augurarsi di essere felice in questo nuovo anno, però scrivere “vorrei essere felice” non sarebbe un buon proposito concreto. Cosa vuol dire per te essere felice? Cosa ti rende felice? Sebbene sia il più bell’obiettivo da porsi, serve rispondere a queste domande e poi, magari, scrivere “voglio dedicare almeno un pomeriggio alla settimana ai miei amici, perché mi rendono felice” oppure “voglio tornare a giocare a calcio, perché mi rende felice”.

M come Measurable: affinché i nostri buoni propositi siano raggiungibili, serve che siano misurabili. Misurare significa confrontare per poter dare un valore; stabilire la misura di partenza e di arrivo dei nostri obiettivi è fondamentale per non cadere nella pigrizia. Il raggiungimento degli obiettivi deve essere oggettivamente riconoscibile e per questo è necessario che essi siano specifici. È difficile migliorarsi e spesso siamo i peggiori giudici di noi stessi, possedere una misurazione aiuterà anche a monitorare il cambiamento. Ricordati che i cambiamenti più durevoli sono quelli lenti e stabili, non veloci e improvvisati. Obbligarsi a dimenticare una persona dopo aver condiviso anni di relazione insieme non potrà essere come spegnere l’interruttore di una luce, sarà piuttosto come disfare l’albero di Natale in questi giorni: togliere ogni pallina riponendola con cura nella sua scatola, smontare ogni pezzo con calma e consapevolezza. Darsi dei sotto-obiettivi misurabili aiuta sicuramente a gestire il raggiungimento degli obiettivi, soprattutto se sono a lungo termine. Immaginiamo di voler ristrutturare casa nostra entro la fine dell’anno, suddividere questo buon proposito aiuterà a verificare l’andamento della nostra volontà. Potremmo, per esempio, scrivere “vorrei sistemare la cucina entro febbraio, la sala da pranzo entro marzo, ecc.”.

A come Achievable: ce lo insegna anche il Genio della lampada in Aladdin, ci sono dei desideri che non possono essere realizzati: come il Genio non ammazza, non fa innamorare e non resuscita i morti, anche per noi ci sono cose che non possono essere definite obiettivi perché non sono in nostro potere.

ree

La buona notizia è che sono ben poche queste cose e che anche quando quello che desideriamo non è realizzabile, possiamo sempre controllare i nostri pensieri a riguardo. Gli obiettivi devono essere ambiziosi ma raggiungibili, devono nascere da un leggero squilibrio tra le nostre capacità e i nostri orizzonti perché devono essere sfidanti. Un obiettivo banale non smuove la motivazione e non accende lo spirito. L’uomo evita, per natura, il fallimento, quindi, dopo essersi predisposto obiettivi leggermente più ambiziosi rispetto alle proprie capacità, metterà in campo delle risorse nuove e più funzionali al raggiungimento del nuovo traguardo.

R come Relevant: gli obiettivi, i buoni propositi, i sogni devono essere importanti per te, non per i tuoi genitori, gli amici o la società. Devono essere importanti per te perché altrimenti non dedicherai ad essi tutte le energie, finirai per accantonarli e per sentirti deluso. We are what we care about, siamo ciò che ci interessa e ci stressa. Dopo aver capito se i tuoi buoni propositi sono importanti per te, chiediti anche se la loro realizzazione è significativa. Per esempio, “voglio arrivare a pesare 50 kg entro l’estate”, questo obiettivo è specifico, misurabile, realizzabile e magari è davvero importante per te. Però, è davvero significativo? Quali sono gli esiti desiderati da questo traguardo? Un numero specifico sulla bilancia non definirà il tuo benessere né ti garantirà necessariamente l’approvazione sociale. Chiedersi quanto e perché è rilevante un buon proposito aiuta a capirci, a capire i nostri bisogni e magari a ridefinire le strade per colmare questi bisogni.

T come Time based: in ultimo, come già emerso, bisogna darsi delle tempistiche perché il tempo sa essere il peggior nemico dell’uomo. Segnate a matita la data di scadenza di ogni buon proposito, mettete dei reminder e controllate l’andamento di ogni obiettivo ogni tanto. Aiutatevi a realizzare i vostri sogni.

Una volta scritti i buoni propositi del 2021, non nascondiamo il foglio spiegazzato in un cassetto dimenticato. Devono essere ben visibili per ricordarci la nostra direzione, per ricordarci quali sono le cose importanti per cui vale la pena fare fatica e per distogliere l’attenzione da tutte i piccoli e insidiosi pensieri che sembrano di fondamentale importanza, ma non lo sono affatto.

Diamo importanza alle cose importanti, lo dobbiamo al 2020 e lo dobbiamo a noi stessi che il 2020 l’abbiamo vissuto. Abbiamo tutti bisogno di uno scopo e di una direzione, tiriamo fuori i sogni dal cassetto e scriviamoli.

“Se non miri a qualcosa non colpirai mai nulla”


ree

Kommentare


Post: Blog2 Post

©2020 di Benessere Psiche

bottom of page